Intervista con Gennaro Scognamiglio

Sicuramente non è facile passare dall’essere un protagonista in campo alla… clausura. Ma Gennaro Scognamiglio, esperto difensore centrale #BiancAzzurro pensa positivo e confida nel ritorno alla normalità. Nel frattempo? Si gode un po’ di più la famiglia.   Scognamiglio, qualcuno sostiene che quando tutto tornerà come prima apprezzeremo di più quello che avevamo: concorda? “Si. Se facciamo tesoro di quello che stiamo imparando di questi tempi, sicuramente vivremo le cose che verranno con uno spirito diverso. Finora, probabilmente, davamo un po’ per scontate alcune cose, ma quando ne usciremo sarà tutto più bello. Dobbiamo far sì che questa disgrazia ci insegni qualcosa”. Ma tornerà davvero tutto come prima? “Si, sicuramente sì. ma all’inizio sarà dura. Avremo un po’ di timore a fare tutte le cose che un tempo ci sembravano così scontate, tuttavia, a lungo andare, passerà. D’altronde, come si farebbe a non avere paura”? E gli stadi? Saranno diversi anche quelli? “In un primo momento sì, non sarà facile andare allo stadio e ritrovarsi a stretto contatto con altre persone visto quello che sta succedendo, ma, come ho detto prima, alla fine tutto si risolverà”. Al netto degli eroi quotidiani di questi tempi che sono medici, infermieri e personale sanitario, e, a margine di tutti i disagi della società civile a livello economico e quant’altro, anche per voi calciatori, abituati a stare sempre in gruppo, deve essere un po’ strano ritrovarvi da soli… . “Certo, siamo abituati a vederci sempre, mi manca davvero tanto vivere lo spogliatoio. Ma con i miei compagni mi sento tutti i giorni, abbiamo dei gruppi di Whatsapp e ci teniamo compagnia. La cosa positiva è che io, come anche qualcun altro, posso stare molto più tempo con la mia famiglia”. A proposito, ci racconta come procedono le sue giornate? “Io ho due figli piccoli, una femminuccia di appena un anno e un maschietto di quattro: con loro la casa è sempre movimentata! La mattina i bimbi dormono fino a tardi, quindi posso godermeli un po’ facendo loro compagnia nel letto. Poi mi alzo, faccio colazione e mi dedico agli allenamenti di forza con il coach Riccardo, tramite videochiamate. Il pomeriggio cerco di tenermi attivo come posso, ho un spazio in cui posso dedicarmi agli allenamenti individuali e poi…beh, ci inventiamo sempre qualcosa per intrattenere bambini! Giochi, cartoni, film, ma anche la playstation. Fifa? No, io sono team Pes”! E per quanto riguarda la dieta? E’ difficile non cadere in tentazione in questo periodo? “Seguo quelle che sono le direttive che ci hanno dato, il menù è il solito, pollo, bresaola… sto un po’ più attento ai carboidrati, ne consumo pochi dato che sto sempre a casa e faccio meno movimento del solito. Certo, con i bambini è difficile non concedersi qualche extra, quindi ogni tanto qualche dolcetto ci scappa! Ma, ovviamente, sempre senza esagerare”. I suoi bimbi sono molto piccoli, ma il più grande, perlomeno, ha intuito che c’è qualcosa che non va? “Si, mio figlio ha percepito qualcosa, sente spesso la tv e ha voluto saperne di più. Cosa gli ho detto? La verità, che c’è un virus che colpisce le persone e per questo è importantissimo stare tutti a casa: lui ha capito”. Ci siamo ritrovati tutti catapultati in una pandemia, che fino a pochissimo tempo fa, era solo un ricordo di qualche vecchio libro di storia… Lei come sta convivendo con questa idea? “Nessuno di noi era pronto, io stesso non me la immaginavo così… . Qualche volta sono sceso alle 20.00 per andare a fare la spesa e sembrava l’una di notte, mi ha impressionato molto, è tutto così brutto… vedendo la città deserta capisci che è necessario stare a casa il più possibile. Purtroppo l’unica cosa da fare è attenerci alle disposizioni del governo e aspettare che tutto questo passi”. Parlando di calcio, voi del Pescara come vi state predisponendo all’auspicabile ripresa di campionato? “Beh, se si dovesse riprendere per noi sarà facile, è il nostro lavoro e amiamo giocare. Ci occorreranno 10-15 giorni di allenamenti intensi, ma poi saremo pronti”. Comunque, dopo una sosta così lunga, si potranno rimescolare tutte le carte in gioco: il Pescara che ruolo potrà recitare? Ci saranno dei risultati a sorpresa? “Senza dimenticare che, ovviamente, sarebbe stato preferibile non vivere questa esperienza così tragica, volendo trovare un lato positivo sicuramente posso dire che per noi la sosta è arrivata al momento giusto. Quando c’è stato lo stop del campionato avevamo 12-13 giocatori fuori, che alla (immaginabile) ripresa torneranno tutti arruolabili. E questa non è una condizione da sottovalutare. Potrebbe succedere di tutto, magari un finale di stagione che nemmeno noi ci aspettiamo, si vedrà”. Ma secondo lei, fra le varie ipotesi plausibili, qual è la soluzione migliore per chiudere il campionato? Ormai si è capito che non si riprenderà presto… . “Noi giocatori siamo sempre pronti a tornare in campo, però, per me, in questa situazione sentir parlare di ripresa di campionato è inverosimile. Capisco che ci sono di mezzo tanti fattori da considerare e che non è facile gestire la situazione sotto ogni punto di vista, tuttavia ci sono in ballo delle vite umane, come si può parlare di campionato? Il calcio mi manca, è il mio lavoro, la mia passione, però lo metto da parte. Al netto di ciò, comunque, la mia idea, ad oggi, è che si dovrebbe annullare tutto e ricominciare l’anno prossimo. Poi, se tra un mese la situazione dovesse essere completamente differente, magari adotterei una soluzione diversa, ma non si può prevedere il futuro. Per adesso la vedo così, ma, ripeto, per me la questione passa in secondo piano, quando vedi tantissime persone che vengono a mancare per questo virus, non potrebbe essere altrimenti”.