Nicola Legrottaglie pronto al secondo esordio #StadioAdriatico

Nel posticipo di domani sera per lui sarà la prima partita all’Adriatico da tecnico e per il Pescara, si spera, il ritorno alla vittoria interna dopo ben tre mesi dall’ultima volta (il 2 novembre scorso contro il Pisa). L’avversario? Il Cosenza guidato da Piero Braglia, una compagine che ha nelle sue caratteristiche la specializzazione nel costringere chi ha di fronte a giocare male. “Ma questa volta – afferma col sorriso il tecnico #BiancAzzurro – saremo noi a costringere loro a farci giocare bene. In generale, tutte le squadre da affrontare sono impegnative, ma non dimentichiamoci che… il Pescara è il Pescara. Nutro assoluto rispetto per gli avversari, ma io mi devo fidare solo di noi. Probabilmente domani mi aspetto una difesa a 5, ma non mi faccio grandi problemi su quello che sarà il loro sistema di gioco. I miei giocatori devono essere evoluti, capaci di trovare soluzioni a qualsiasi tipo di problema, questo è il concetto che sto cercando di trasmettere”. Senza ipocrisie, è possibile che il clima all’Adriatico non sia dei migliori, date le recenti disapprovazioni da parte dei tifosi sull’esito del mercato invernale, ma il freschissimo allenatore pescarese invita la tifoseria a lasciare un attimo da parte il risentimento affinché si crei un ambiente sereno, fondamentale per l’andamento della squadra. “Siamo tutti parte di una grande famiglia. E’ giustissimo che i tifosi dicano quello che pensano, è un loro diritto, ma nelle loro parole deve esserci una critica costruttiva. Perché si, costruiamole le cose, ma facciamolo tutti insieme. L’ambiente intorno alla squadra è fondamentale, spesso, ti condiziona. E’ importante essere sinceri, perché la libertà ti rende libero, ma dobbiamo anche sostenerci tutti insieme per far sì che venga costruito qualcosa di positivo. E per farlo, abbiamo bisogno di un ambiente rilassato, che porterà, senza dubbio, i suoi frutti.” Facendo un passo indietro,  la cessione del trequartista José Machin ridisegna l’assetto #BiancAzzurro, autore di sette gol in campionato, sicuramente un pezzo forte della squadra, ma Legrottaglie non è di certo intimidito dalla sua mancanza in squadra: “Abbiamo visto tutti le qualità di Machin, tuttavia, dal mio bagaglio di esperienze, posso dire che ho giocato con calciatori molto più forti di lui, ma le vittorie più grandi le abbiamo ottenute quando tutti remavamo dalla stessa parte… solo in questo modo il “campione” riesce ad emergere, altrimenti, un solo giocatore non ti assicura di fare risultato. Il mercato fa parte del calcio e i calciatori vanno e vengono, sono sicuro che il Pescara non ne sia uscito ridimensionato, anzi quelli che ho sono, per me, sono i migliori giocatori di serie B. Non ne cambierei neanche uno e ora preferirei parlare di chi ha deciso di rimanere, piuttosto di chi è andato via. Adesso dobbiamo pensare alla gara di domani e sarà fondamentale ripeterci nell’atteggiamento, perché se sai chi sei sai dove vai, se non lo sai qualcun altro ti dirà dove andare. Noi sappiamo chi siamo Insomma, tutto fa pensare che la grande prestazione di Udine contro il Pordenone sia solo un antipasto di ciò che questa squadra può dare. “Si dice sempre –continua Legrottaglie – che è la maglia a fare la squadra, e non i giocatori, ma non sono proprio d’accordo… perché i giocatori che sono presenti in questo momento, che sia per sei mesi o anni, diventano parte integrante della città e hanno il compito di dare il 100% e di far appassionare i tifosi. E i miei giocatori andranno in campo con la voglia di dimostrare a questa piazza quanto amano la squadra. Difficile vedere dei ragazzi che si allenano così, mi hanno sempre ascoltato e creduto, sono sempre disponibili e capitanarli è un grande piacere. Se la partita dell’altra volta è stata un miracolo? No, i miracoli li fa solo Uno… . Non sono stato sorpreso, anzi appena entrati in campo dalla panchina ho avuto una bella sensazione… perché c’è qualità, c’è gruppo, e anche gli altri convocati sono stati tutti partecipi di ogni azione, erano… allenatori insieme a me. Ho avuto solo emozioni positive. E l’ho detto anche a loro: se lo avete fatto una volta, potete farlo ancora, perché evidentemente ce l’avete dentro. Forse anche per scaramanzia, considerato il precedente della settimana scorsa, anche oggi l’allenatore #BiancAzzurro preferisce tenersi qualche segreto di formazione. Con una ulteriore precisazione, evidentemente rivolta ai suoi uomini. “Le partite durano 90 minuti, non è che chi entra in campo dal 1° minuto sia più bravo degli altri, visto che si può incidere anche nel finale: l’importante è dare tutto. Non mi sono mai posto il problema di chi parte per primo o entra in un secondo momento. Possiamo partire in un modo per poi sistemare il gioco in un’altra maniera, vedremo… . Il neo arrivato Pucciarelli? Lo seguo da tempo e non vedo l’ora di vedere le sue qualità. Credo che lui possa far vedere qualcosa che non si è visto negli ultimi anni, qualcosa che qualcun altro gli ha tolto. Probabilmente, però, domani non scenderà in campo dall’inizio, è qui solo da due giorni e vorrei dare la possibilità di dimostrare quel che valgono a quelli che sono qui già da un po’. La probabile formazione? Anche oggi vorrei tenere questo piccolo vantaggio per me”. Beh, visto il risultato dell’esordio non si può che assecondarlo.